martedì 18 novembre 2008

Le cicatrici dell'anima










Le cicatrici dell'anima si imparano ad "amare"


con il tempo, quando riusciamo a scorgerne
solo i lati positivi

Solo una volta elaborati riusciremo a capire

che quel che è stato ieri ci serve

per oggi e ci servirà soprattutto domani.

Guardo le mie cicatrici, grandi e piccole,

superficiali e profonde,

vicino al cuore e lontano,



e mi rendo conto che mi sono servite

per guardarmi in ogni piccola sfaccettature.



A questo servono le cicatrici ...


affinchè ricordandole



ci togliamo un po' di pesi dal cuore e dall'anima,



per capirsi meglio.



E se a volte sanguinano ancora



significa che c'è del lavoro da fare,



magari solo ancora per un po',



magari ancora un po' di salita,



ma è così che deve andare,



perché si cresce solo



al prezzo di quelle piccole cicatrici...

Marina


















La Danza del cuore


martedì 28 ottobre 2008

VITA VITA VITA




Piano procedi piano.

La pacatezza .. il silenzio ..

la serenità indica l’armonia da te raggiunta.

Lacrime calde solcano il tuo bel viso.

Occhi fieri, indomiti, belli come la luce del sole ti osservano,

ed anche tu attraverso i Suoi osservi.

Blasfemia, bestemmia echeggiano nell’etere,

impregnano il piccolo mondo abitato dall’uomo.

La luna argentata rischiara il paesaggio,

unica consolazione dei viandanti,

degli emarginati,

dei superstiti.

I Suoi occhi guardano ..

ti guardano.

Sai poco ..

quasi nulla.

Lasci che il cuore ti abbracci con tenerezza

ma forza:

forza impalpabile,

forza che impregna tutto di sé.

Tu piccolo essere sei lì.

Quale destino ti è stato donato ?

Quale scopo devi perseguire per realizzarlo ?

Stelle luminose nel cielo profondo ammiccano.

Esse ti indicano il percorso, l’unico che porta a destinazione.

Ma esse non parlano ma sembrano sorriderti.

Non vendono illusioni.

Loro sono lì e danno prova con la loro presenza

che esiste qualcos’altro, che vive assieme a te uomo.

Uomo...

sii Uomo...

Donna...

sii Donna.

Vecchio...

sii Vecchio.

Bimbo cresci.

L’universo stellato ti attende.

Tuo Padre ti chiama ..

rispondigli senza timore.

Non puoi guardarlo ..

ne saresti incenerito.

Allora ?? ..

Intuiscilo ed amalo con tutta la forza del tuo cuore.

Ama con tenerezza di figlio.

Rivolti a Lui quando stanco ed oppresso.

Chiedigli di liberarti dalle catene che legano le tue ali.

Ali spiega.

Ali volano in cielo

Ali verso il cielo

Ali di lacrime e dolore

Si.. ora sei libero…

Vola Ama e sarai amato

Vai e non ti fermare più.

Orecchie silenziose ..

esse non servono più.

Un nuovo linguaggio che non si articola più con labbra

ma nutre e si nutre di amore.

Angeli volano attorno a te, ti sostengono, ti esortano.

Ti prego non mollare

Ti prego resisti

Tra poco sarai giunto a destinazione.

La tua casa.

La tua stanza.

Tuo Padre e tua Madre sono lì che ti aspettano.

Su coraggio un ultimo sforzo. …

e poi Pace ti inonderà

annegherai nel suo amore e

da quell’ amore risorgerai a nuova vita.

Vita unica che non si annienta in altra

ma coesiste assieme a tante altre

per formare un grande unico corpo ed unico popolo.


VitaVitaVita

Renato

lunedì 27 ottobre 2008

Da un Albatros

Ogni tanto inequivocabilmente in alcuni post il discorso cade sulla fede
e molte volte non si può nè parlare della propria ne tantomeno giudicare,
nel profondo rispetto sia delle persone che del loro modo di viverla

A volte penso che una delle cose di cui non si può disquisire
è proprio questa.. troppo personale... troppo legata alle situazioni..
troppo profonda per poterlo distenderla in uno spazio di discussione.

Non voglio più fare parole... forse anche io ne sto facendo tante..

Per me la fede è cosa semplice nella sua complessità..
vivo la mia vita normalmente.. senza bulloni che la costringano
ma con più morbidi elastici .. direi comparsi all'occorrenza..
che tendondosi ti fanno capire..

Ma poi.. perchè la fede deve essere staccata dalla vita
o meglio ... dalle cose belle della vita..

perchè emozionarsi per un gol di schevcenko per un film
che ti incolla per un'ora
e non per un uomo meraviglioso come Padre Pio che quando
il dottor Sanguinetti morì .. ad un crocefisso appeso su una scala
disse piangendo " Se sapevo che te lo volevi prendere
te l'avrei strappato dalle mani........"


Se ho incontrato Dio... quante volte

Nelle preghiere a cuore puro.. ma ammetto che per me è un pò raro

ma anche e sopratutto è su strade d'amore che si incontra ..
oh si... li arriva anche se non lo chiami..

Ero in chiesa ricordo.. e guardando una locandina ho sentito
non una voce ma una sensazione..
" Tu chiedi sempre.. ma pure io ho bisogno di te.. "

Sono andato in ospedale a dar da mangiare in Ospedale a chi non poteva..
ebbene... alle ogni sabato 11 e 30 lo sentivo sempre con una bicicletta
accanto alla mia.. e tanto vicino da poterlo quasi toccare....

E non sono mai tornato a casa con la mia bici a mani vuote...

Ho sempre evitato discorsi troppo teorici perchè Lui cerca ben più
delle parole..
sarò un buon cristiano.. o forse no.. ma sa che se mi chiama io arrivo...

per il resto..... forse sorride bacchettandomi con un segno di mano..

e tira .. quando vado oltre.. tira quell'elastico al dito..


Ma a volte voglio trovarlo diversamente.. voglio sentirlo.. sopratutto
quando la fede traballa un pò..
ma non è facile raggiungerlo però.. forse aspetta per quanto io ne sia capace..

Se aspettasse me figurati.....
ma a volte dopo qualche sforzo.. senti una pace ed un senso più profondo
della vita e delle cose che ti vien voglia di sentirlo sempre..
E sempre quel sorrisetto ironico.. "se non mi muovevo io e mò tu arrivavi.."

Ma Lui sa dove posso trovarlo con i miei poveri piedi..

Ricordo una volta.. veniva una ragazzina russa.. ospitata in casa dei miei
suoceri perchè noi ancora non eravamo sposati..
Ed una volta mancarono degli oggetti d'oro..
I ragazzi dell'istituto forse per qualcosa che non capiremo mai o per sopravvivere
a quell'inferno... molte volte prendono qualcosa.. si sa

Ma lei non poteva farlo... non ci sarebbe stato consentito di ospitarla più..
sarebbe scoppiato un caos.. ma quegli orecchini non si trovavano..

Ero disperato .. e quella sara lo pregai dicendo
" Ma come.. noi stiamo facendo tanto .... e tu...."

Ho sentito ancora una sensazione..
" Ed io.....pensi che non voglia sopratutto io quello che state facendo... ? "

La cosa strana è che andai a letto sereno..

La mattina dopo.. la mia fidanzata mi ha detto di essersi svegliata
verso le sei.. incredibile ... e come in trance... andò diritta diritta in un
posto che non si aspettava mai......

quegli orecchini erano li...............


Franco

domenica 26 ottobre 2008

Da Albatros





Giungeva dalle nevi alte

ove ogni cespuglio intirizzito si stringe

e nel gelo solo le aquile al vento spiegano le ali
Giungeva leggera...
Aveva ancora neve fra le piume mattini d'azzurro

nei suoi occhi e nel cuore aveva parole d'amore

trattenute nelle zampette sottili...
E quando qualcuno comprese

che erano forti però le sue ali...

mirò ed un ramo caduto dal cielo improvviso

si frappose deviando quel tiro
Quella colomba bianca finalmente capì...
E sentì le Sue mani immacolate stringerla...

accarezzarla...

poi lanciarla in volo...
Volò verso quelle nevi che aveva lasciato...

senza tema...

la paura che non sentì mai nel cuore...
Ritornò con un ramo di biancospino

spiccato dai rami
...profumava della terra

che riusciva a sorridere al sole...
Ti abbiamo guardato bianca colomba

quando stanca anche la brezza ti piegava le ali...
... eravamo tutti lì nella tua sera...
Avevamo stelle negli occhi avevamo stelle per te....

trattenute a malappena
E quando all'orizzonte tu...

tu già più non c'eri...
un silenzio d'infinite stelle ascoltammo

e verso le Sue mani

un battito d'ali passò leggero all'imbrunire...


... Alla bianca colomba che un anno fa

ci fece impazzire d'amore in una sera d'aprile...

ALBATROS




Il mio mondo di "Piccole parole"




A volte vado per lidi

cercando conchiglie

sparse sulla rena..
Non amo le madreperle che ogni giorno

puntualmente arrivano a riva..
Amo le conchiglie che sanno di sole...

che hanno immensità di mari..
Ne ho trovata una...

bellissima...

ridente fra la sabbia e il sale
La rigiro fra le dita

chiedendomi di quali azzurri lontani ha profumo...
Mi siedo sulla rena a riguardarla ancora...

era sepolta fra alghe

le ho scostate raccogliendola poi nelle mie mani
Ho il sole negli occhi c'è una limpida serenità

sui miei piedi nudi
... sono felice oggi sui miei lidi...

Albatros


A volte si crea un mondo di parole

per vivere nell'indifferenza della vita

quando ti tolgono questa possibilità...

per un pò ti senti smarrita...

il tuo piccolo cielo

quello che coloravi con i tuoi sogni

dove i desideri erano semplici...

Sto trasportando il mio piccolo mondo...

"piccole parole"...

che mi continuano a fare vivere.


Marina

sabato 25 ottobre 2008

CREDO


Il Mistero degli Angeli




Ho voluto creare un piccolo mondo

dove trasmettere l'amore...

quello che dona... e non chiede altro...

Sentire attraverso la voce del vento...

lasciarsi cullare dalle parole...

che ho sempre chiamate "piccole parole"

ne ho incontrato tante ...

parole tristi e con poca speranza,

parole gioiose tutti mi chiedevano solo una cosa...

come posso fare a sentire?

Vorrei esistesse un modo o una strada per arrivare

a farvi incontrare il vostro "angelo custode"....

ma non c'è una strada... solo un percorso abbastanza lungo ...

ma semplice se si comincia da ascoltare la voce del cuore...

in questo percorso... ci vuole umiltà e coraggio...

umiltà nel credere di essere una persona con un cuore nobile,

ma non servile...

coraggio di essere sempre fedeli al cuore.

Si cerca quella forma d'amore perfetto che esiste ...

che ti lascia sul viso una carezza di dolcezza infinita.

Molti cercano di trovare la propria serenità....

una parole enorme...quasi impronunciabile

... quanto credi di essere pronto ad averla?

La cerchi fuori da te... si vaga nel buio della paura d'amare

senza riserve.

Ho imparato ad ascoltare il mio cuore...

ma soprattutto ad usarlo...

ho capito che l’Amore è l’energia che muove il mondo ...

Ho liberato l’anima ed ora volo libera in alto.

Non è stato facile e non lo sarà mai,

tutto questo richiede tempo ancora e fatica,

saranno ancora tante le persone che

mi derideranno e che cercheranno di farmi fermare...

io non faccio magie... non mi spaccio per angelo...

ma se alzo gli occhi al cielo vedo i miei Angeli .

Loro guidano la mia vita e sono grata di questo.

Sono serena e felice...

sono accompagnata dal loro sorriso

ed il male non fa più troppo male.

Vivo della Loro luce e mi cibo della Loro presenza…

Vivo attraversando una valle che rasserena…

io sono solo una come tante...

Ecco cosa trasmetterò sempre in questo cielo..

L'amore... e la certezza che c'è chi ci ama...

e se a volte la vita... proverà a destabilizzarmi...

ci sarà qualcuno che continuerà questo cammino ...



Marina

L'Amico ha l'aspetto del sole





L'Amico ha l'aspetto del sole
che rifugia al tramonto fra le alte cime.
Ha il carattere del sorgere all'alba,
dimentico delle nubi del giorno prima.
Ha il candore dei colori della neve
che imbianca i volti delle perenni e maestose alture. Ha nel cuore il tacito sussurro dell'eco nelle valli,
lo sguardo vigile e acuto.
Ama il melodioso silenzio delle estese pianure.
E' attratto dall'impeto del vento
che si rincorre fra irti e ripidi canaloni ,
ascolta, cercando di capire il suo vociare.
E' l'acqua che zampilla limpida e fresca
tra le rocce donando ristoro e pace.
L'Amico non ama far parole,
ascolta!
Ama poggiarTi sul cuore.
Con " Pace e Bene "

- jasper -

venerdì 24 ottobre 2008

L'uomo che ama




L'uomo che ama

Una preghiera,
fatta di silenzio...
di parole sussurrate appena.

Nel silenzio di un giorno nuovo
c'è il segno, strano, indefinibile
un uomo, uno sguardo
il segno del destino
e dopo di te
goccia su goccia
fino a diventare fiume.

Ti hanno seguito
non perché vedessero il segno
ma perché hanno visto l'uomo
che ama.

Non c'è mai stato fuga
nessuna corsa
un passo forte deciso determinato
sapevi dove andare
io forse non sapevo
ma ti ho seguito, non il progetto
ho seguito, non l'idea...
ma i tuoi piedi
le orme che lasciasti.

Lì c'era il segno, io non lo sapevo
ma mi fidavo
dell'uomo
che ora va.

Le orme restano
per tutti
sono segni
segni d'amore...

venerdì 17 ottobre 2008

LO SPECCHIO SIAMO NOI





C'era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio Oriente.
Un giovane si avvicinò e gli domandò:
"Non sono mai venuto da queste parti.
Come sono gli abitanti di questa città?"
L'uomo rispose a sua volta con una domanda:
"Come erano gli abitanti della città da cui venivi?"
"Egoisti e cattivi.
Per questo sono stato contento di partire di là".
"Così sono gli abitanti di questa città!",
gli rispose il vecchio saggio.
Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda:
"Sono appena arrivato in questo paese.
Come sono gli abitanti di questa città?"
L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda:
"Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?".
"Erano buoni, generosi, ospitali, onesti.
Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!".
"Anche gli abitanti di questa città sono così!",
rispose il vecchio saggio.
Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:
"Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?
"Figlio mio",
rispose il saggio,
"ciascuno porta nel suo cuore ciò che è.
Chi non ha trovato niente di buono in passato,
non troverà niente di buono neanche qui.
Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell'altra città,
troverà anche qui degli amici leali e fedeli.
Perché, vedi, ogni essere umano è portato
a vedere negli altri quello che è nel suo cuore.

Nella vita si trova sempre ciò che si aspetta di trovare...
perché ognuno proietta all’esterno ciò che risiede dentro di sé

lunedì 6 ottobre 2008

Quelle come me





Quelle come me amano l'amore
amano con tutto ciò che hanno
come fiori che si aprono al primo sole e si offrono
interamente trasparenti.
Quelle come me sanno aspettare ...
sanno ascoltare.

Quelle come me restano da sole.
Senza volerlo... gli altri…
Quelli a cui avresti messo il cuore tra le mani,
senza volerlo,se ne vanno.
E tu resti da sola.
Quell’uomo a cui avresti dato il mondo intero ,
se solo avessi potuto…
Senza volerlo,magari senza un perché,
se ne va per la sua strada.
E tu resti da sola.
Quelle come me,che parlano senza parlare,
che ti guardano e ti lasciano la foto dentro al cuore,
io ,non lo so dire il perché,ma restano da sole.
Son donne fuori moda ,
sanno fare tante cose ,o forse nulla ,
e sanno volersi bene poco …
Ma a te,se l’incontri ,te ne vorranno fino in fondo,
come solo loro sanno fare,anche se tu,senza volerlo
le lascerai da sole.
Quelle come me si sdraiano in un prato a pancia in sù
e guardano l'immensità del cielo...la dolcezza delle bianche nuvole, colgono realtà nella fantasia.
Quelle come me vanno in bicicletta per sentirsi vive,
per gustare il sapore della campagna e la freschezza
delle piogge estive... sulle braccia nude.
Quelle come me sprofondano nell'intensità del colore di un fiore, cantano a squarciagola
finchè musica ed emozioni diventano una cosa sola.
Quelle come me amano a voce bassa
sussurrano parole d'amore...
sincere...vengon dal cuore.
Quelle come me
ascoltano il suono delle lacrime che scivolano in autunno
ma temono i temporali, i litigi
chiudendosi in sè stesse come lumache
che vengano appena sfiorate.
Quelle come me raccolgono i cocci di un vaso rotto e
con pazienza lo aggiustano pur rischiando di ferirsi.
Quelle come me credono nell'1%
combattono fino alla fine ma la loro guerra si fa poco sentire..
Quelle come me sono formiche...laboriose
a volte perfino fastidiose
ma sempre presenti se le cerchi,
sono piccole quasi prive di armi
ma trasportano briciole grandi.
Quelle come me
san fare un po' tutto, un po' niente
molti le apprezzano..pochi le amano.
"sentono"
"percepiscono"
ogni singolo impalpabile mutamento.
Quelle come come sanno farsi male
sanno non amarsi... sanno fare un passo indietro
morire dentro ad ogni poco
sanno chiudersi a riccio.
Quelle come me
in punta di piedi come sono arrivate
così, in silenzio ed in punta di piedi si sanno allontanare dall’amore
soffrendo per lasciare spazio...
piangendo per ridare sorrisi.
Quelle come me sono amate da tutti
sono desiderate
sono chiamate uniche e speciali
ma restano sempre con il cuore in mano.
Quelle come me sorridono
anche con un cumulo di pensieri aggrovigliati nel cuore.
Quelle come me se ci parli hanno le parole incerte,
la voce che trema di una vibrazione
che se fosse fiume in piena ti travolgerebbe.
Quelle come me sorridono
e arrossiscono se le chiami
e dici il loro nome.
Quelle come me si arrabbiano, urlano,
non si convincono quando le sfiori con il fiore dell'ingiustizia.
Quelle come me hanno le mani che vogliono comunicare
cio' che si agita tra i pensieri e l'anima
... e creano, costruiscono,dipingono e comunicano
in un lunguaggio spesso non comprensibile nemmeno a loro.
Quelle come me stanno in silenzio
ma pensano sempre i discorsi più impensati
le immagini della vita...inarrestabilmente.
Quelle come me
se ti fai spazio tra la fiducia e il cuore ti donano...
tutto l'amore.

Quelle come me regalano sogni,
anche a costo di rimanerne prive…
Quelle come me donano l’Anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto...
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta..
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro..
Quelle come me cercano un senso all’esistere e,
quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo..
Quelle come me quando amano,amano per sempre..
e quando smettono d’amare
è solo perché piccoli frammenti di essere
giacciono inermi nelle mani della vita..
Quelle come me inseguono un sogno..
quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero..
Quelle come me sono tante,
ma la maggior parte preferisce nascondersi..
perché il dolore che si prova,
quando si è così, è talmente tanto grande che contenerlo
in un solo cuore è impossibile..
Quelle come me girano il mondo
alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima..
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo..
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime..
Quelle come me sono quelle
cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare,senza chiederti nulla..
Quelle come me amano troppo,
pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole..
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza..
Quelle come me passano innosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero..
Quelle come me sono quelle che,
nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto..
troppo preso dalla superficie
e timoroso di esplorare il fondo.

A volte bisogna saper perdere




Cadrò di nuovo,
distesa per terra o forse in piedi,
ma mi rialzerò come sempre.
Colpita, ferita, graffiata,
camminerò di nuovo.
Un passo dopo l’altro ritroverò la mia strada
e continuerò il mio viaggio.
Non c’è vento, pioggia o tempesta
che possa fermarmi,
non c’è fulmine che possa scalfirmi.
Giorno dopo giorno si compirà il mio futuro.
Difenderò la mia pace con le unghie,
incrocerò le spade, alzerò la testa e non avrò paura,
di morire…di lottare… di perdere.
Ogni giorno ricomincerò da capo fino a quando mi sarà concesso.
Ma se un giorno non dovessi farcela più,
se non riuscissi ad alzarmi,
non me ne farò una colpa, non avrò perso.
In certi momenti non basta girare pagine
per andare avanti,
bisogna saper chiudere il libro
e iniziarne uno nuovo.
A volte bisogna saper perdere
per imparare a vincere…

domenica 28 settembre 2008

Da "Le parole che non ti ho detto"




Da "Le parole che non ti ho detto"

Per tutti coloro che amano, hanno amato e ameranno.
Alle navi in navigazione e ai porti di scavo,
alla mia famiglia e a tutti gli amici ed estranei:
questo è un messaggio e una preghiera.
Il messaggio è che i miei viaggi mi hanno insegnato una grande verità:
io ho già avuto quello che tutti quanti cercano
ma che soltanto pochi trovano,
la sola persona al mondo che ero destinata ad amare per sempre.
Una persona ricca di semplici tesori che si è fatta da sola
e che da sola ha imparato.
Un porto in cui mi sento a casa per sempre e che nessun vento,
nessun problema potranno mai distruggere.
La preghiera è che tutti al mondo
possano conoscere questo genere d’amore ed essere da esso sanati.
Se la mia preghiera sarà ascoltata
saranno cancellati per sempre tutti i rimpianti
e tutte le colpe e avranno fine tutti i rancori.

ER PENSIERO

domenica 14 settembre 2008

Arrivava da non si sa dove; lui stesso non se lo ricordava. Aveva camminato tanto e per tanto tempo, a giudicare dal suo sguardo fisso, dalle sue labbra secche e dalla sua barba lunga di più giorni. I suoi vestiti erano neri di polvere e la sua pelle ancor più sporca. Non camminava più, ma ondeggiava di qua e di là. Non aveva più sembianze. Solo lui conosceva il bruciore che gli torceva lo stomaco, tanto aveva fame... i crampi che gli mordevano i polpacci, tanto aveva camminato... il dolore che gli rompeva la testa, tanto il sole gliela aveva picchiata. Non aveva dormito da giorni e notti ormai, aveva mangiato qualcosa a malapena, bevuto un po'...
Ora, davanti a lui un paese: si augurava di trovare un cuore compassionevole.
Entrò nel negozio di un fruttivendolo e domandò la "carità" di una arancia o di una mela.
- Hai i soldi?
- No, signore, ma sto morendo di fame...
- Niente soldi, niente frutta! Qui, non si fa credito. Vai a cercare altrove!
Bussò alla porta di una casa privata. La proprietaria, vedendo quella specie di accattone, non aprì la porta... tantomeno il cuore!
Si stava facendo notte, anche per la sua speranza. Come ultimo tentativo andò a suonare all'ufficio parrocchiale... più e più volte. Finalmente, una donna aprì prudentemente la porta e, senza lasciar tempo a parole, gli disse:
- Mi dispiace, signore, non riceviamo più nessuno, l'ora d'ufficio è passata. Se volete qualcosa ripassate domani all'ora indicata sulla targhetta.
Non ebbe il tempo di rispondere che la porta era di già sbarrata.
- Possibile che la carità sia programmata?...
si disse tra sé e sé.
Proprio vicino alla casa parrocchiale c'era una villa con un grande portico ombreggiato e una signora che si dondolava beatamente al fresco:
- Signora, avreste qualcosa da mangiare e un angolo in casa vostra per dormire?
Non aveva ancora finito di domandare, che si sentì folgorare dallo sguardo:
- Sappiate, signore, che io non faccio la carità a tipi come voi! Andate via a lavarvi! E poi andate a lavorare come fan tutti! A parte questo, io ho già le mie buone opere da fare, i miei poveri. Sono una donna buona, io, e una buona cristiana!
Capì che anche lì non avrebbe ottenuto niente. Ma il cervello si arrovellava: ma che razza di cristiani fabbrica questo paese...
Riprese la sua strada trascinando i piedi: era troppo affaticato e... scoraggiato. Non ci sarebbe stato proprio nessuno su questa terra a dargli vitto e alloggio?
Avanzava lentamente, sentiva il cuore stringersi, e le lacrime tiepide rigargli le gote...
All'improvviso si sentì chiamare:
- Ehi, tu! Come sei conciato! Si direbbe che hai camminato per tutta la terra, senza mangiare, senza lavarti e senza riposarti! Mi fai un po' pena! Dai, fermati, entra da me e lasciati vedere!
Non credeva alle sue orecchie. La speranza gli diede la forza di alzare gli occhi e guardare chi lo aveva apostrofato: Dio mio, chi poteva essere? E adesso, che fare?...
Capelli neri, ricci come il mantello di un montone, maschera di cipria, trucco pesante, mascara agli occhi... labbra laccate di rosso, una camicetta abbondantemente scollata e una mini-minigonna!
Capì subito che aveva a che fare con la "maddalena" del villaggio. Senza nemmeno rendersi conto, si ritrovò a tavola, davanti ad una minestra e ad una bistecca saporita mentre dalla stanza gli arrivavano effluvi di incenso e chissà quanti altri profumi e unguenti: come era bello mangiare dopo così tanto tempo! Appena finito, si ritrovò sapone e asciugamano in mano e sentì gorgogliare l'acqua tiepida nella vasca da bagno. Ah! che bello sentirsi finalmente pulito!
Lei gli infilò una camiciola uscita da chissà dove e lo mandò a dormire dopo avergli preparato una tisana.
Sprofondò in un sonno di piombo.
Mentre dormiva, la "Maddalena" si accese la ventesima sigaretta e vuotò il sesto bicchiere di cognac... In lei, pensieri diversi la paralizzavano per la sorpresa:
- Poveretto, faceva davvero pena! Non lo potevo lasciar passare, bisognava che facessi qualcosa... Ho dato quello che potevo. Tu, Gesù, che dall'alto del tuo paradiso sai tutto, hai visto quello che è successo questa sera. Spero che te lo ricorderai quando alla fine della vita, sarò davanti a te... Certo, io non vado alla Messa: i devoti si scandalizzerebbero. Le mie "buone opere" non sono nel catalogo delle "signore perbene"! I benpensanti non passano davanti alla mia casa, molti entrano da dietro! Però tu sai che in fondo in fondo ti voglio bene, e io so che tu mi ami, come hai amato una come me che ti ha asciugato i piedi tanto tempo fa'. So che un giorno tu mi cambierai cuore e vita. Questa sera ho fatto solo della carità ad un poveruomo: l'ho nutrito, lavato, ospitato ed ascoltato; ebbene, buon Gesù è a te e per te che l'ho fatto!
Tirò l'ultimo sbuffo di fumo di sigaretta dalle narici, scolò il bicchiere già vuoto e si alzò per andare a letto: l'animo era tranquillo come non mai. Si addormentò del sonno dei giusti.
La sua era stata veramente una buona giornata!

sabato 19 luglio 2008





Il migliore amico dell’uomo
Sobery Maggio 11th, 2008

Tanto e tanto tempo fa… quando l’uomo non era stato ancora creato, Dio, dopo aver creato gli animali, decise di dare ad ognuno un compito all’interno del Creato: “Nulla potrà dirsi essere stato fatto per caso, e nessuno dovrà sentirsi inutile nel mondo che io ho creato…”. Per fare questo decise di radunare intorno a sé tutti gli animali che fino a quel momento popolavano il Creato, e trascorrere con loro i due anni successivi, per valutare i loro pregi, i loro difetti, le loro predisposizioni.

Ben presto Egli si accorse che due anni era un tempo anche fin troppo lungo, e dopo un anno e mezzo, in un prato sconfinato, iniziò ad assegnare a ciascuno il proprio compito. Vennero chiamati tutti, ad uno ad uno, in modo che nessuno si sentisse escluso, e a tutti venne dato un compito diverso, ma egualmente importante e dignitoso.

Per ultimo Dio chiamò il Cane, e, ad esso, disse: “Caro cane, anzi, Caro amico mio, mi sei stato fedele in quest’anno, hai avuto attenzione per ogni mio bisogno: quando ero solo eri lì ai miei piedi a tenermi compagnia, quando ero triste eri lì pronto a darmi il tuo affetto, quando ero sperduto nel buio della notte, eri lì pronto a guidarmi con il tuo fantastico fiuto. Sei stato un amico, e mi hai mostrato di essere un fantastico compagno di vita, per questo a te attribuirò il piu bello fra i compiti: Tu accompagnerai ovunque la migliore delle mie creazioni: L’UOMO.”

Il Cane sorrise.

Dio però precisò: “Attento però, non è un compito facile: troverai uomini pronti ad accoglierti con amore e gioia, ma a volte ne troverai pronti a scacciarti con pietre e insulti. Troverai uomini pronti a darti una casa, un rifugio, del cibo, ma purtroppo ve ne saranno altri pronti a lasciare che tu alloggi in ricoveri di fortuna, in miseria, anche pronti a lasciarti morire di fame”

Il Cane adesso aveva perso quella luce gioiosa che lo aveva illuminato fino a pochi minuti prima, e per un attimo si chiese il perchè di tale scelta, si chiese perchè proprio a lui, e non …al Leone ad esempio, che con la propria forza sarebbe di sicuro riuscito a sopportare un così difficile destino… o alla volpe che di certo con la propria furbizia avrebbe inventato uno stratagemma per sopravvivere…
Dio però continuò il suo discorso: “Amico mio, adesso ti starai chiedendo il perchè io abbia deciso questo, perché proprio a te abbia assegnato questa sorte… e allora sappi amico mio, che da ora fino alla fine del mondo, questo sarà il destino che riserverò solo a coloro che più AMO”

Il Cane capì, e torno a sorridere…

Da allora l’Uomo e il Cane sono amici inseparabili…

venerdì 18 luglio 2008




paura... amore... sofferenza
attimi indelebili ...
Cosa rimarrà di quei giorni che passano veloci
Cosa ci mancava?
perchè discutevamo sempre?...
forse non ricordo o non voglio ricordare.
però rimane l'amore
quello non potrà
togliermelo nessuno
è adosso a me è nella mia pelle.
è nel mio cuore,
passano le ore i giorni i mesi
e la lontananza si fa sentire,
avrei voluto darti tutto...
sarò riuscita a lasciarti qualcosa ...
sarò riuscita a farti capire il mio amore,
sono domande che continuo a farmi.
Rimarrò cosi
ad aspettare...
a pensare...
a ricordare...
a sognare.

lunedì 5 maggio 2008





Qualcuno ha detto che

"il pudore è la paura che qualcosa
rimanga nascosta"

una strana definizione
se si pensa sia volto ad evitare
che qualcosa venga scoperta
e non viceversa.

Ma riflettendoci..
una manifestazione esagerata
e indiscreta può nascondre l'essenziale
e renderlo invisibili...

Non avviene così anche per i sentimenti
più intimi di una persona?

Se sono tenuti segreti...
o rivelati a pochi...
mantengono il loro significato...
le loro sfumature...
la loro delicata fisionomia...

Rivelati indiscriminatamente a chiunque
vengono banalizzati...
e spesso diventano oggetto di curiosità
e talvolta di pettegolezzoi.

Vi è un modo di esibire la realtò umana
che, invece di valorizzarla finisce
per occultarne la verità profonda...

Senza nascondimento,
tutto perde significato...
senza mistero...
non c'è rivelazione.

E' da questo che il pudore ci difende...
è la paura che ciò che di più intimo
e di sacro che vi è in noi
venga ridotto a spettacolo...

Una esigenza nostra di custodire
"i nostri misteri"
con tutte le nostre forze...
nonostante attorno...
cerchino di profanarlo
e svuotarlo...

solo così sarà ancora possibile
offrire qualcosa di se stessi...
diverso è questa capacità di "custodirsi"
che rende "unico" il dono di sè.

martedì 29 aprile 2008






Sono le piccole cose che contano...
i piccoli gesti...
i piccoli pensieri ed altrettanto piccoli desideri...
anche se, come per tutte le cose
minuscole o infinitesimali...
si necessita di una grande pazienza...
e di un'immensa precisione ed attenzione
per poterle realizzare tutte o viverle appieno...
in tutta la loro larghezza ed estensione...
senza che si escluda o si dimentichi nulla.
Eppure, nonostante ciò...
spesso la difficoltà maggiore non consiste solo in questo...
quanto nel riuscire prima di tutto ad individuarle,
percepirle o semplicemente vederle in qualche modo...
poichè si nascondono bene tra le cose grandi...
quasi al limite esistente tra
l'inizio e la fine di quest'ultime.
Forse, si tengono in disparte
o ai margini del tutto non perchè contino poco o altro...
ma perchè credo che,
se costrette a mostrarsi in primo piano o risultare in evidenza...
rischierebbero di offuscare l'intera moltitudine...
con la loro semplice e minuta individualità.