sabato 12 dicembre 2009

I ricordi


Non vi parlerò di Murakami
ma di quanto sia bello il ricamo di un ricordo
nel tessuto dei nostri giorni.
Del nostro quotidiano.
Ricordare ci aiuta a non perdere per sempre le "cose importanti"
o anche semplicemente quelle "cose", quelle persone,
quei gesti che hanno significato qualcosa per noi in un certo momento.

I ricordi fanno scintillare in eterno un sorriso.
I ricordi rinnovano profumi che ci hanno sedotto.
O come scrisse il grande poeta Kahlil Gibran
"i ricordi sono un modo di incontrarsi".
La memoria è un territorio di incontri,
che ricuce gli strappi del tempo
e re-inventa uno spazio tutto privato.

Qualcuno mi risponderà che un ricordo è un traditore
che ti ferisce alle spalle, mentre meno te l'aspetti.
Chissà può darsi.
Qualcuno forse avrà visto quel gran capolavoro cinematografico
che è "The eternal sunshine of the spotless mind"
(tradotto nell'abominevole "Se mi lasci ti cancello")
in cui un uomo - Jim Carrey - lasciato dalla propria donna - Kate Winslet -
per non soffrire più di mal d'amore si fa cancellare la memoria.
Salvo poi pentirsene,
perché i ricordi anche quando fanno male ci ricordano
(scusate il gioco di parole)
di essere vivi e umani.

Per chiudere con Cesare Pavese:
"A che serve passare dei giorni se non si ricordano?"


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